L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è un servizio organizzato dalle Asl insieme ai Comuni, che permette ai cittadini che ne hanno bisogno di essere assistiti a casa con programmi personalizzati, evitando il ricovero in ospedale o in casa di riposo, per un tempo maggiore del necessario.

Con la legge numero 69 del 2009, anche le farmacie pubbliche e private in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale sono tenute ad offrire servizi di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti, spesso anziani, del proprio territorio con la consegna domiciliare di farmaci e dispositivi medici necessari alle cure e la messa a disposizione degli operatori socio sanitari, infermieri e fitoterapisti per visite domiciliari.

Le forme di Assistenza Domiciliare Integrata sono due: semplice o complessa.

Ad esse si affianca la normale “assistenza domiciliare”, la quale non richiede alcun coordinamento di competenze professionali diverse, anche se queste, quando necessarie, possono essere chiamate in campo.

Assistenza Domiciliare Integrata semplice

Include prestazioni infermieristiche o riabilitative più semplici, come medicazioni, prelievi del sangue o cambi di catetere, ed è rivolta a persone non totalmente autosufficienti, in genere anziane.

Per richiedere l’Assistenza Domiciliare Integrata semplice, il cittadino si deve rivolgere al proprio medico di base, che valuta la situazione e la segnala al Distretto Sanitario, il quale si attiva per fornire i servizi richiesti.

Assistenza Domiciliare Integrata complessa

Comprende un insieme di cure mediche, infermieristiche, riabilitative e assistenziali, che riguardano persone gravemente ammalate non autosufficienti, che hanno necessità complesse.

L’Assistenza Domiciliare Integrata complessa deve essere richiesta al Distretto Sanitario di residenza, dallo stesso medico di base, oppure dalla persona interessata, dai suoi familiari o dagli operatori dei Servizi Sociali del Comune. La richiesta è valutata da una commissione, composta da medici, operatori dei Servizi Sociali, infermieri ed altre eventuali figure professionali.

La domanda è accettata solo se il servizio di Assistenza Domiciliare è attivo nella Asl e se la persona ha realmente complesse necessità, per le quali non sono sufficienti gli infermieri o gli operatori sociali.