Dopo l'Ictus

 

Passata la fase acuta dell’ICTUS, il soggetto e i suoi familiari , devono affrontare una serie di problemi. Per questo diventa fondamentale il sostegno ed il supporto di medici, specialisti, centri di riabilitazione.

La nostra associazione, nasce proprio con lo scopo di affiancare le persone colpite da ICTUS e i loro familiari, per aiutarli a riprendere in mano la loro vita.

In particolare, le persone interessate da Ictus dovranno:

  • Evitare le recidive
  • Programmare un percorso di riabilitazione
  • Gestire le complicanze
  • Attivarsi per un pronto reinserimento nella vita attiva

Evitare le recidive

La prima cosa che un individuo colpito da Ictus dovrà affrontare è prevenire l’insorgere di un  secondo Ictus.
esistono norme generali di prevenzione e norme specifiche in base alla tipologia di ictus che ha colpito la persona interessata.

Provvedimenti generali:

  • Controllare l’ipertensione
  • Evitare fumo ed alcolici
  • Controllare l’obesità
  • Fare regolare attività fisica

Provvedimenti in caso di ictus emorragico (dovuto principalmente ad ipertensione):

  • Controllo accurato dell’ipertensione, seguendo una dieta povera di sale e, sotto stretto controllo medico, attraverso l’utilizzo di medicinali.

Provvedimenti in caso di ictus ischemico (dovuto ad occlusione dei grossi vasi arteriosi o delle piccole arterie cerebrali):

  • Utilizzo di appositi farmaci, sotto stretto controllo medico.
  • Ridurre i valori di colesterolo LDL del sangue e dei Trigliceridi.
  • Fare costante attività fisica.

Percorso di riabilitazione

Il percorso di riabilitazione dovrà iniziare fin dalla fase acuta in stroke-unit e dovrà riguardare sia glia spetti di mobilità fisica che le funzioni cognitive e i disturbi del linguaggio.

La riabilitazione potrà essere effettuata sia in aziende specifiche oppure presso il proprio domicilio.
La cosa fondamentale per una buona riabilitazione è data dalla volontà e motivazione del paziente a collaborare per raggiungere i migliori risultati.

Gli obiettivi del persorso di riabilitazione sono:

  • Ristabilire l’efficienza fisica e cognitiva della persona colpita da ictus
  • Mettere in grado la persona di gestire la propria vita anche in modo autonomo o con l’aiuto di qualcuno
  • Aiutare la persona colpita da ictus a convivere con le proprie limitazioni fisiche o cognitive
  • Suggerire modifiche o adeguamenti dello stile di vita e/o dell’ambiente circostante per il superamento delle barriere architettoniche
  • Evitare le complicanze fisiche e psichiche dovute all’ictus

 

 

Come ALICe Mantova può aiutarti

  • Supporto Psicoterapeutico: ALICe Mantova mette in collegamento esperti psicoterapeuti con le persone colpite da ictus per un supporto in fase di riabilitazione
  • Sostegno psicologico alle persone colpite da Ictus e ai loro familiari.
  • Convenzioni: per l’acquisto di auto, supporti alla mobilitò, centri riabilitativi
  • Trasporto persone colpite da Ictus da e per il centro riabilitativo di Bozzolo con Minibus
  • Costante informazione su agevolazioni fiscali e diritti della persona colpita da ictus.

Link Utili

Gestire le complicanze

Dopo un ictus la persona colpita può soffrire di disturbi ansiosi, depressione, disturbi psicotici, fragilità emotiva, apatia e decadimento generale delle funzioni cognitive.
Queste complicanze interferiscono con la partecipazione attiva del paziente condizionando il programma riabilitativo o compromettendo il recupero funzionale.
Per questo è necessario che queste difficoltà vengano tempestivamente diagnosticate e trattate.

Attivarsi per un pronto reinserimento nella vita attiva

Già durante la fase acuta dell’ictus e successivamente in quella riabilitativa, è importante che il malato e i suoi congiunti comincino a preparare l’organizzazione della propria esistenza successiva alla malattia, cioè del reinserimento del paziente nella vita quotidiana.
Le questioni essenziali per organizzare la “vita dopo” sono:
  1. Abitare: potrò vivere a casa mia? Se no, quali possibilità alternative di abitare ci sono? La mia abitazione richiede degli adattamenti?
  2. Assistenza: di quanta assistenza ho bisogno? Chi mi curerà? Come si possono organizzare le cure? Quanto sostegno occorrerà a i miei congiunti? Come si può alleviare il loro compito?
  3. Cura medica: quando e da che medico si svolgeranno i controlli medici? Quali medicamenti dovrò assumere? Mi occorreranno terapie regolari?
  4. Lavoro: potrò tornare a lavorare come prima? Se no, quali possibilità ho?
  5. Finanze: come cambierà la mia situazione finanziaria? Chi pagherà le cure e l’assistenza? Avrò diritto a una rendita (Pensione di invalidità, Assegno di Accompagnamento) o ad un altro sostegno finanziario?
  6. Mezzi ausiliari: di quali mezzi ausiliari avrò bisogno? Dove potrò procurarmeli? Chi li pagherà?

L'autonomia

Nella crescita verso l’autonomia, la persona con disabilità incontra due tipi di ostacoli:

  • da una parte le difficoltà legate al suo deficit;
  • dall’altra gli atteggiamenti di paura e le ambivalenze dell’ambiente che interferiscono con il suo grado di autonomia potenziale, raggiungibile pur nella situazione di svantaggio. Spesso le persone che incontrano la persona con disabilità sviluppano nei suoi confronti un atteggiamento assistenziale e protettivo che ne limita l’acquisizione di indipendenza.

Noi siamo pienamente convinti che  una buona autonomia personale sia prerequisito fondamentale per l’inserimento sociale e anche lavorativo di uomini e donne  adulti con disabilità.

Molte conquiste, soprattutto nell’ambito dell’autonomia esterna, sono difficilmente raggiungibili in ambito familiare, soprattutto quando tale problematica compare all’improvviso a seguito di un incidente cerebrovascolare; nel momento in cui il paziente viene dimesso inizia a manifestare desiderio di distacco dalla dipendenza altrui, siano essi familiari, amicizie e/o servizi sociali, perché mal sopporta le loro richieste.

Ma autonomia non vuol dire solo acquisire alcune competenze, bensì riconoscersi autonomi e sentirsi tali, trovando così la  motivazione nell’assumere nuovi comportamenti nel superare le inevitabili difficoltà.

Il lavoro verrà svolto  seguendo dei percorsi personalizzati che tengano conto della situazione di partenza di ognuno e delle possibili competenze da raggiungere, in funzione alla valutazione delle capacità residue sia cognitive che fisiche;  procedendo con gradualità, aiutati dai nostri professionisti  e dal collegamento continuo con la segreteria della Commissione Patenti dell’A.S.S.T. Mantova, che ci consentirà di proporre attività sempre più complesse e mirate per migliorare  la conoscenza delle difficoltà.

Obiettivi generali

L’iniziativa del percorso verso l’autonomia ha l’obiettivo di aiutare persone affette da varie disabilità al conseguimento dei documenti secondo il percorso prestabilito dalle norme con  l’intento di migliorare l’autonomia sociale e personale”.

Gli obiettivi di tale percorso che intendiamo raggiungere con il contributo dei nostri volontari si possono racchiudere nei punti seguenti:

  • acquisire autonomia negli spostamenti con l’auto debitamente allestita, che tenga conto delle prescrizioni della commissione patenti
  • sviluppare e potenziare le attenzioni sociali
  • ampliare la rete delle relazioni
  • avere consapevolezza di sé e delle proprie capacità
  • saper fronteggiare piccoli imprevisti e i danni derivanti nell’uso quotidiano dell’auto.

Obiettivi specifici

Il percorso prevede oltre alle valutazioni neuropsicologiche di prima istanza, il superamento delle prove su di un simulatore alla guida, malgrado il cui esito sia privo di efficacia documentale innanzi alla commissione patenti lo acquisisce come un valido strumento a supporto delle prove medico scientifiche previste dalle norme perché anticipa quelle che sono le abilità necessarie per tornare alla guida;

Beneficiari diretti e indiretti

Il nostro contributo è prevalentemente rivolto alle persone con disabilità con esiti da Ictus ma anche a pazienti con altre patologie neurodegenerative del territorio che hanno necessità di acquisire l’autonomia individuale per il loro miglior inserimento sociale ed un futuro inserimento lavorativo.

Le famiglie coinvolte verranno invitate  a collaborare con i nostri volontari affinché vengano raggiunti i target prefissati con qualsiasi modalità globalmente funzionale da inserire  in una pratica di vita quotidiana.

Risultati attesi

Queste modalità di supporto si prefiggono prima di tutto di aumentare il grado di autonomia di ciascuno e portare le persone alla consapevolezza del proprio agire al di fuori del nucleo familiare in modo da migliorare la loro autostima e fiducia in se stessi.