L’ictus rappresenta la terza causa di
morte nel nostro Paese, con circa 200.000 casi ogni anno. Nonostante
l’elevata percentuale di pazienti deceduti o divenuti invalidi a seguito
di un ictus, gli studi scientifici sono però confortanti: il rischio di
incorrere in deficit neurologici è inferiore se si adottano stili di
vita sani e soprattutto abitudini alimentari corrette.
Questo è ciò che emerge dal contributo del gruppo di lavoro della Società Italiana di Nutrizione Umana(SINU), che ha definito le linee guida per la prevenzione dell’ictus.
Non c’è dubbio che un’alimentazione equilibrata e varia, cioè sana, «sia
uno strumento ottimale di prevenzione dell’ictus» – ribadisce il gruppo
di lavoro “Nutrition and Stroke” – «in parte per la sua azione
favorevole sui principali fattori di rischio di ictus». Ma, aggiungono
gli Autori «l’influenza della dieta e di specifici nutrienti nella
prevenzione primaria dell’ictus deve essere approfondita, soprattutto
per quanto riguarda l’ictus emorragico, per il quale le evidenze sono
ancora scarse e non conclusive».
In quest’ottica di prevenzione, la ricerca nutrizionale ha dunque
cercato di definire un quadro il più possibile completo, prendendo in
considerazione tre grandi aree: singoli nutrienti, gruppi di alimenti e
schemi dietetici.
Singoli nutrienti
Ciò che emerge da tale analisi è una forte opposizione di effetti che i diversi nutrienti hanno rispetto ai rischi di apoplessia cerebrale e problemi cardiovascolari. Per un approfondimento dettagliato sui nutrienti e le loro funzioni di prevenzione clicca qui.
Gruppi di alimenti
L’analisi in questo campo risulta molto più pratica:
- Verdura e frutta: l’associazione inversa tra consumo quotidiano di alimenti vegetali e rischio di ictus è solida e biologicamente indubbia.
- Pesce: anch’esso ha un effetto protettivo contro le patologie cerebrovascolari, grazie alla presenza di sostanze nutritive come l’omega-3 e vitamine del gruppo D e B.
- Carni Rosse: l’eccessivo consumo di carne aumenta l’apporto di sodio, colesterolo e grassi saturi, favorendo così l’insorgere di problemi cerebrovascolari.
- Legumi: Il loro consumo regolare è associato al controllo di più fattori. Nonostante, però, sia stata dimostrata una tendenza di protezione contro il rischio di coronaropatia, le possibilità di incorrere in patologie cerebrovascolari restano alte.
- Cioccolato: se fondente, aiuta a ridurre i rischi di ictus e a migliorare le funzionalità endoteliali.
- Latte e latticini: Se a basso contenuto di grassi, hanno una minore incidenza di ictus. L’effetto protettivo sarebbe mediato dall’azione positiva sul controllo pressorio, esercitata da calcio, magnesio, potassio e altri componenti bioattivi.
- Bevande: Il ruolo di tè, caffè e bevande alcoliche nella prevenzione vascolare è stato a lungo dibattuto. Il consumo regolare di tè e caffè (senza zucchero aggiunto) ha ormai pieno sostegno per quanto riguarda la prevenzione cardiovascolare e metabolica. Le bevande alcoliche, invece, devono essere assunte con moderato consumo.
Schemi dietetici
Infine, per quanto concerne il rapporto tra ictus e modelli dietetici, gli studiosi raccomandano due modelli di dieta altamente positivi: la DM(Dieta Mediterranea) e la DASH( Dietary Approaches to Stop Hypertension).
Tali diete associano ad una protezione vascolare ad ampio spettro, un ridotto rischio cerebrovascolare, grazie a:
- Un consumo relativamente elevato di alimenti vegetali (frutta, verdura, cereali non raffinati, legumi, frutta oleaginosa);
- Un uso di olio extra-vergine di oliva come principale fonte di grassi;
- Un consumo moderato di pesce, latte e latticini (parzialmente scremati);
- Un apporto ridotto di carne (soprattutto se rossa e lavorata).
Per saperne di più scarica l’approfondimento sulla prevenzione alimentare contro ictus e patologie cerebrovascolari.